Centro visite > vasche dismesse dello zuccherificio Sfir e ritorno
Lunghezza: 4.0 Km circa
Adatto a chi pratica birdwatching e a chi è curioso di scoprire come la natura si riappropria in poco tempo di uno spazio indeciso.
CAMPI DI TERRA BIANCA
A testimonianza delle tante campagne saccarifere dello zuccherificio, potresti notare che certi appezzamenti di terra hanno un colore biancastro. Questo perché negli anni scorsi questa porzione di territorio è stata interessata dallo spargimento dei fanghi che si depositavano nelle vasche SFIR. La decantazione delle acque di lavaggio delle barbabietole, provenienti dallo zuccherificio di Forlimpopoli, era costituita da limi ricchi di calce utilizzata per purificare l’estratto zuccherino prima della cristallizzazione.
SABBIE MOBILI
Di sabbie mobili in zona non ce ne sono più. I cartelli rimasti fanno riferimento ad aree in cui venivano scaricati e fatti decantare i fanghi delle vasche ogni qualvolta si procedeva alla loro pulizia. Il lungo tempo trascorso dalla dismissione dello zuccherificio ha fatto si che le aree in questione si siano asciugate e questi cartelli oggi hanno una valenza memoriale più che di reale pericolo.
LE VASCHE DEL VECCHIO ZUCCHERIFICIO
Un tempo la funzione delle nove vasche era quella di sedimentazione e chiarificazione delle acque provenienti dallo zuccherificio di Forlimpopoli. Oggi, dopo la dismissione degli impianti nel 2006, tutta l’area è divenuta zona umida di grande interesse ambientale. Vi nidificano molte specie di trampolieri e anatidi rari e non è raro avvistare tassi, caprioli, volpi e lupi. Nel 2016 sono terminati i lavori per la realizzazione di una cassa di espansione delle piene del fiume Ronco. Le vasche nel periodo estivo soffrono per la siccità; questo è un problema grave per la conservazione di questo ambiente. Le opere di scarico della cassa, in corrispondenza dello sfioratore in arenaria, possono alimentare la zona umida in occasione di piene ordinarie.
LA CASA DEI CARDI
È il rudere di una vecchia casa colonica molto bella, ma potrai vederla solo se ti avventuri nella parte più sconnessa del sentiero per chiudere l’anello attorno alle vasche che ti riporta verso l’argine del fiume. In primavera-estate troverai una vegetazione molto rigogliosa e caratterizzata dalla presenza di cardi (Silybum marianum eDipsacus sativus).