A lato del podere Spinadello e dell'omonimo acquedotto è presente un canale di origine rinascimentale nel quale, nella seconda metà dell’800, venne deviato il corso del torrente Ausa. Il torrente, che attraversava allora il centro di Forlimpopoli, venne allontanato nel 1861 dalla zona destinata alla costruzione della stazione ferroviaria e deviato nel canale che costeggia ancora oggi Via Ausa Nuova e la centrale di sollevamento. L’acqua del torrente alimentava il fossato della rocca albornoziana e, fino al termine del secondo conflitto mondiale, era utilizzata nel lavatoio pubblico collocato nei pressi del ponte levatoio che consente l’accesso alla rocca.
Lungo Via Ausa Nuova, prima di arrivare alla centrale di sollevamento, le sponde del canale sono collegate da un sovrappasso in cemento contenente le tubazioni che trasportavano le acque dirette verso la provincia di Ravenna e in arrivo dal colle della Maestrina, posto nelle vicinanze di Bertinoro.
Il canale Ausa e il suo rivale nei ricordi di infanzia di Ermete e Ilice.
Le vicende della Seconda Guerra Mondiale
«È uno dei ricordi più vecchi che ho. Ero molto piccolo, la guerra era finita da poco e mia mamma per vivere faceva riparazioni ai vestiti dei soldati inglesi. Mi ricordo che andai con mio babbo in bicicletta allo Spinadello per portare i vestiti riparati. Ricordo il viale dei pini che mi sembravano tanto grandi. Poi arrivati al cancello mio padre chiese del soldato a cui portavamo il vestito, questo venne e mi regalò la cioccolata» Roberto Baggioni, nato a Forlimpopoli il 21 dicembre 1942.
Poco dopo il campo pozzi dell'acquedotto Spinadello, nei pressi del punto dove l'Ausa si immette nel fiume Ronco, sorgeva il Lords Bridge: ponte bailey costruito dai genieri britannici in soli cinque giorni, dal 2 al 7 novembre 1944, mentre imperversava la battaglia del fiume Ronco sotto il fuoco dell’artiglieria tedesca.
Il ponte, costruito dal 7° Field Squadron Royal Engineers, consentì alla VIII armata di far transitare carri armati e mezzi di supporto per sferrare l’attacco finale all’aereoporto di Forlì e conquistare così la città. Il ponte era di notevoli dimensioni: lungo 58 metri, a doppia trave reticolare su tre livelli per lato e poggiava su due banchine realizzate tramite l’infissione di pali sulle sponde opposte.
Oggi del ponte non vi è più traccia. Fu costruito come alternativa al ponte della Via Emilia, fatto saltare dai tedeschi in ritirata verso Bologna, e probabilmente venne smontato poco dopo il passaggio degli alleati, per consentire l'avanzata dei soldati su altri fiumi.
Approfondimenti
Percorsi del rio Ausa a Forlimpopoli | Forlimpopoli. Documenti e Studi, Vol. 5, pp. 13-56
La battaglia sul fiume Ronco e la costruzione del ponte Bailey "Lord Bridge" | Forlimpopoli. Documenti e Studi, Vol. 28, pp. 155-178